Gli antichi Greci la chiamavano Kannabis: marinai Greci trasportarono materiali resistenti fabbricati in canapa attraverso il mar Egeo fin dall'inizio del sesto secolo a.C. e gli archeologi hanno ritrovato fasci in fibra di canapa su una nave commerciale cartaginese affondata vicino alla Sicilia nel 300 a.C. 

Quattrocento anni dopo questa testimonianza, Plutarco scrisse che la popolazione Tracia avrebbe cercato di disfarsi della parte superiore delle piante di Kannabis gettandola nel fuoco e che il fumo che se ne sprigionò fu inalato dalla gente.

Alcuni cenni sull'uso della Kannabis si trovano, anche, nella letteratura greca già nel 400 a.C., quale rimedio per il mal di schiena. Questa non fu l'unica applicazione terapeutica conosciuta nell'antica Grecia, veniva infatti usata per curare ferite, piaghe sui cavalli ed emorragie nasali. È risaputo che sia il popolo arabo che quello ebreo usavano la Kannabis per usi medici nello stesso periodo.
?Nel 70 d.C., un fisico proveniente dalla Grecia, conosciuto come Dioscoride, fu assunto dai Romani per la ricerca e la catalogazione del patrimonio conoscitivo delle piante mediche. Dioscoride nel complesso ha catalogato oltre 600 piante e tra queste identificò anche la Cannabis Sativa L. (ovvero la Kannabis Greca). Nel trattato veniva citata la sua utilità per la realizzazione di corde e la produzione di semi il cui succo era un buon rimedio contro il mali appena citati. 

Il De materia medica di Dioscoride riscosse un grande successo e venne tradotto in tutte le lingue conosciute, diventando un manuale fondamentale per la medicina occidentale per oltre 1500 anni.